Sentire di avere un potere personale, inteso come conoscenze, competenze e modalità relazionali, permette di affrontare attivamente gli eventi della propria vita e di seguire la direzione che porta al cambiamento.

Allo stato attuale delle nostre conoscenze, trattare i disturbi del comportamento alimentare secondo un modello terapeutico finalizzato o solo al recupero/diminuzione ponderale o solo alla risoluzione delle dinamiche psicologiche dei disturbi, non è più accettabile né auspicabile. Infatti il trattamento terapeutico integrato, volto alla contemporanea risoluzione del recupero/diminuzione del peso, delle dinamiche sottostanti l’anoressia-la bulimia e l’obesità, e del rapporto con il proprio corpo e con i propri confini corporei e relazionali, può portare ad una remissione permanente dei sintomi in una buona percentuale di persone con un disturbo del comportamento alimentare. Il trattamento auspicabile è quindi quello che riesca a prevedere l’integrazione, in ogni fase del ciclo terapeutico (pre-contatto, contatto, contatto-pieno e post-contatto), di strategie sia verbali (Psicoterapia della Gestalt, Analisi transazionale, ecc.) che di con-tatto non verbale (Integrazione Posturale, Riabilitazione Psicofisiologica, Ayurveda) in modo da facilitare l’elaborazione, la sperimentazione e la “masticazione” di nuovi atteggiamenti e comportamenti, che poi queste persone potessero inserire gradualmente nella loro esperienza, e assimilare nella loro personalità.

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"Non posso impedirti di inciampare. Però posso medicare il tuo piede ferito. E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe ... Avrò cura di te" 

(Gramellini e Gamberale)

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